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Giornali e periodici, la salvezza è internet

21 Apr 2012
Sonia P
Internet, Web

Video sì, carta stampata no. E’ questa in sintesi la fotografia degli italiani nel loro rapporto con i quotidiani: se gli editori possono tirare un sospiro di sollievo è solo per merito delle versioni internet dei giornali che negli ultimi anni, secondo quello che ha rilevato la FIEG (ossia la Federazione Italiana Editori Giornali) è diventata una risorsa essenziale per restare informati.

Dai dati emerge che nel 2011 i lettori dei quotidiani sono cresciuti dell’1,8%, con un totale di 24,2

milioni di persone, pari al 46,2% di quelli da14 anni in su. Leggermente cresciuto anche il numero per i  periodici, (+0,2%), con un totale di 32,5 milioni di persone Ma il dato più significativo è il boom dei lettori di quotidiani su internet: dal 2009 al 2011 il numero degli utenti di siti espressamente dedicati alle testate è cresciuto del 50%, passando da 4 a 6 milioni di individui. Inoltre il numero complessivo di utenti attivi sul web, in un giorno medio, è passato da 10,4 a 13,1 milioni, con un aumento del 26%. E ancora la percentuale dei lettori dei quotidiani online, rispetto al totale degli utenti web, sempre nel giorno medio, nel 2011 è del 46,8%, mentre nel 2009 era del 38,3%. E nel 2012 facilmente varcherà la soglia del 50%.

Dati che vengono confermati anche dalle ultime rilevazioni dell’Istat, quindi non di parte: tra le persone che hanno usato internet nel 2011, il 51% lo ha fatto per leggere o scaricare giornali e riviste mentre nel 2010 erano il 44%. La lettura di giornali online nelle attività quotidiane per chi naviga viene soltanto dopo le comunicazioni di posta elettronica (scelte dall’80,7%) e dall’e-commerce (con il 68,2%).

E dati in crescita sono stati fatti registrare anche dalla pubblicità web, che incide per l’1,4%. Così come vanno bene i ricavi derivanti dalle attività online, con un +38,8% nel 2010, e un +32% nel 2011), ma in aumento è la raccolta pubblicitaria delle testate web (+14,6%, con una quota di mercato salita dal 6 al 7,1 per cento). Come a dire che internet è la salvezza, l’unica in un mondo che viaggia sempre più veloce.

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